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Channel: Stefania Fiorucci – Velvet Gossip
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Kylie Jenner, con Travis Scott è grande amore

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Nessuno credeva al loro rapporto: Kylie Jenner si è messa con Travis Scott meno di un mese dopo essersi mollata con Tyga e subito è rimasta incinta. Lui ha assistito al parto anche se dopo, quando la bimba è nata, sembrava sparito. Invece tra i due il rapporto è più saldo che mai: lui ha chiamato Kylie davanti a tutti, durante un concerto “la mia mogliettina”, ha pubblicato sui suoi profili social foto di loro due e, soprattutto, è pazzo della loro figlioletta Stormi.

Ricapitoliamo la storia: Kylie Jenner era fidanzata con Tyga, che a sua volta aveva avuto un figlio con Blac Chyna, ex fidanzata di Robert Kardashian, fratellastro di Kylie. Nonostante mamma Kris e famiglia non vedessero di buon occhio la storia d’amore, Kylie sembrava più felice che mai con il suo rapper. Poi però, improvvisa, la rottura. “E’ successo per colpa della vanità di Kylie”, disse lui all’epoca proprio in coincidenza con l’uscita di un suo disco. “Sente la pressione della fama e non sa come gestirla”.

La piccola di casa Kardashian-Jenner si è messa subito dopo con un altro rapper, Travis Scott, che per tutti era solo un’avventura per dimenticare Tyga. Poi sono iniziate le voci, sempre più insistenti, di un bimbo in arrivo. Lei non le ha mai confermate, la famiglia nemmeno. La socialite ha smesso persino di farsi vedere in pubblico per ben sei mesi. Fino a quando è arrivata la notizia della nascita di una meravigliosa bambina al Cedar Sinai di Los Angeles, Stormi. Il papà ha assistito al parto, dopo però non si è più visto, almeno in pubblico, in compagnia di mamma e bimba.

Da qualche mese la situazione si è ribaltata: i due sono sempre insieme, Travis non fa che sbaciucchiare la figlioletta: durante un concerto, il rapper ha ringraziato pubblicamente Kylie per tutto l’amore che gli riserva chiamandola “la mia mogliettina”. Ora lei, per gettare acqua sulla “faida” tra il cognato Kanye West, che ha cercato di coinvolgere anche Travis, e Drake, un rapper “rivale”, ha detto che lei e Travis due sono in perfetta armonia e che tra loro due c’è solo “una splendida energia”.

Insomma: la ragazza è innamorata del padre di sua figlia. Che all’orizzonte ci sia un grosso, grasso matrimonio hollywoodiano?

Photo credits: Elitedaily, EOnline, Yahoo

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Il “regaluccio” di natale di Kanye a Kim? Una casa gigante a Miami

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Chi vive nel lusso non può che scambiarsi, per Natale, costosissimi regali. Come quello che Kanye West ha fatto alla sua mogliettina superglam Kim Kardashian: un megappartamento in uno chicchissimo comprensorio di Miami dove vivono solo ricchi, super ricchi e paurosamente ricchi.

Altro che profumi o balocchi: Kanye West ha regalato per Natale alla sua Kim un appartamento in un super esclusivo condominio di Miami Beach soprannominato “The Billionaire Beach Bunker”. Ci abitano gli uomini d’affari più ricchi del mondo, che posseggono ricchezze al di là di ogni immaginazione.

Kanye lo ha scoperto mentre era a Miami per visitare la prestigiosa fiera d’arte “Art Basel”. Kim non lo conosceva, non l’aveva mai visto nè sentito nominare. Nonostante abbia girato nella città più glam della Florida il reality “Kourtney e Kim Take Miami”, nei suoi giorni di permanenza in città non ha conociuto nessuno che abitasse al  “Billionaire Beach Bunker”.

Kanye, secondo i ben informati, avrebbe fatto l’offerta d’acquisto a inizio dicembre e lo avrebbe svelato a Kim il giorno di natale. L’appartamento è il numero 18, su 47, nella Collins Avenue Tower, misura 1.400 metri quadrati, ha quattro camere da letto, cinque bagni grandi e uno di servizio, oltre che un terrazzo davvero enorme.  La cucina è firmata Molteni, tutti gli elettrodomestici sono Miele. Il condominio è attrezzato con una megapalestra, due piscine, una coperta e una scoperta, e una spa.

Ovviamente la struttura è situata direttamente sulla spiaggia privata, dove ogni “condomino” ha a disposizione un tratto di bagnasciuga tutto per sè oltre che un pontile per l’attracco della propria barca. Il prezzo è quasi un “affare”, sempre per ricchi ovviamente. All’inizio i precedenti proprietari chiedevano 15 milioni e mezzo di dollari, ma pare che il rapper sia riuscito a portarlo via per quattordici.

La coppia entrerà nel pieno possesso dell’appartamentino a fine gennaio. E Kim potrà rilassarsi su un morbido divano davanto all’oceano.

Photo credits: Forbes

 

 

 

 

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Kim Kardashian e Kanye West: quarto bimbo in arrivo!

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Figlio numero quattro per la coppia Kim Kardashian e Kanye West: sarà un maschietto e, come è accaduto per Chicago, nascerà da madre surrogata. La famiglia Kardashian-West si allarga, tra poco saranno in sei. Il lieto evento è previsto per maggio al Cedar Sinai Medical Center di Los Angeles.

Dopo North, Saint e Chicago la trentottenne Kim Kardashian e il quarantunenne Kanye West sono pronti a dare il benvenuto al loro quarto figlio, un maschietto. La coppia lo ha appena annunciato ed è stata sommersa da messaggi di congratulazioni.

Il pupo nascerà all’inizio di  maggio: è già partito il “totonome”, che vede superfavoriti “Prince” e “Ray”, come il padre di Kanye, Ray West, uno dei primi fotogiornalisti neri all’Atlanta Journal Constitution. La madre surrogata è la stessa che ha partorito Chicago, una donna di cui non si sa nulla ma che, secondo le ferree regole delle cliniche di fertilità più famose di Los Angeles, ha già una sua solida famiglia alle spalle e che in alcun modo non violerà il sergreto dei Kardashian-West.

Kim ha sempre dichiarato di amare le famiglie numerose, visto che ha cinque fratelli. Lei però si fermerebbe a quattro mentre il marito Kanye ne vorrebbe addirittura sette. Purtroppo però, a causa di un problema serio come la placenta accreta, la socialite non è più in grado di portare a termine gravidanze in piena sicurezza per lei e per il bambino. Per questo è ricorsa alla madre surrogata dopo i primi due figli.

Il piccolino, come ogni membro della tribù Kardashian, nascerà nel prestigioso Cedar Sinai Medical Centre di Los Angeles, clinica dove anche la nostra Elisabetta Canalis ha partorito la sua Skyler. I fotografi saranno appostati davanti all’ospedale a partire dalla metà di aprile, come accade anche per i reali d’Inghilterra. In fondo, loro sono o non sono il re e la regina del gossip e dei social?

Photo credits: Facebook

 

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The Big Bang Theory: la verità sulla chiusura della serie

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Quanti hanno imparato ad amare Leonard, Penny, Howard, persino lo strambo Sheldon? La notizia che “The Big Bang Theory” avrebbe chiuso i battenti ha lasciato di stucco tutti i fan ma anche gli stessi protagonisti: perchè i produttori hanno voluto interrompere una serie tv che continuava a collezionare successi ed estimatori?

 

Prendete un gruppo di amici “nerd”, scienziati dalle menti eccelse ma bizzarri e un pò infantili. Unite una “bellona” bionda, una procace e “popputa” microbiologa, una neuroscenziata dallo strano senso dell’umorismo, qualche altro personaggio di contorno egualmente sopra alle righe e il risultato è strabiliante.

Come il risultato ottentuto da The Big Bang Theory, telefilm che ha visto diventare delle vere e proprie star i suoi protagonisti: da Johnny Galecki a Jim Parsons, da Kaley Cuoco a Melissa Rauch. E poi Simon Helberg, Kunal Nayyar, Mayim Bialik. Durante le dodici stagioni hanno fatto innamorare telespettatori di tutto il mondo. E allora perchè il produttore Chuck Lorre ha deciso di chiudere i battenti?

Una decisione che ha lasciato tutti a bocca aperta, con il cast scioccato e i fan disperati. Anche perchè Lorre non ha certo brillato in tatto comunicando la notizia al cast: durante un normalissimo giorno di riprese, senza preavviso, ha iniziato a convocare ogni attore nel suo ufficio dandogli la brutta notizia. Jim Parsons, che in The Big Bang Theory interpreta Sheldon, ne è uscito in lacrime.

Perchè qualche giorno prima di questo fatidico giorno, era stato proprio lui ad andare dal produttore a informarlo che non avrebbe rinnovato il suo contratto per la stagione numero 13. Probabilmente una mossa dettata solo dal desiderio di strappare qualche dollaro in più di cachet. Ma la cosa non deve essere andata già a Lorre, forte del fatto di aver creato praticamente dal nulla la fama dei suoi “protetti”.

Quindi ha deciso di interrompere, nonostante i quattro Emmy Awards vinti da Parsons per la sua interpretazione di Sheldon, la stella nella Walk of Fame conquistata da Kaley Cuoco e tanti altri successi e spin off come “Young Sheldon”. Nel suo messaggio conciunto con Cbs e Warner Bros al pubblico, ha promesso una chiusura creativa epica.

La cosa non ha affatto rincuorato i fan. Chissà che il produttore, vista la delusione dei tanti  telespettatori e la reale possibilità che, per rappresaglia, non seguano più le sue “creazioni”, cambi idea e organizzi quanto prima una “reunion” come accaduto per telefilm storici come “Will e Grace”.

 


Photo Credits: Facebook

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Mariah Carey ricattata dalla sua ex assistente per video “imbarazzanti”

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Un brutto periodo questo per Mariah Carey, che ha appena avviato una causa contro la sua ex assistente personale Lianna Azarian rea, a quanto ha dichiarato la popstar, di averle chiesto otto milioni di dollari per non divulgare video “imbarazzanti” che la riguardano. Non si conosce ancora il contenuto di questi filmati molto “privati”, anche se in tribunale sono stati descritti come “intimi”.

Vatti a fidare delle assistenti personali. Quando diventano ex, proprio come fanno gli ex fidanzati, vanno a spifferare in giro tutti i fatti tuoi. E’ quello che, secondo la popstar Mariah Carey, avrebbe fatto Lianna Azarian, sua assistente personale dal marzo 2015 al novembre 2017.

Mariah ha dichiarato di esser stata tradita in modo abnorme: l’ex assistente personale infatti l’avrebbe registrata mentre faceva cose “imbarazzanti” minacciando poi di divulgare questi filmati se la cantante non le avesse sborsato 8 milioni di dollari. Nel fascicolo appena presentato al tribunale di Los Angeles Mariah Carey ha fatto scrivere ai suoi avvocati che la Azarian avrebbe fatto spese pazze con la sua carta di credito, acquistando oggetti per lei mentre ai negozianti diceva che erano compere fatte per la cantante.

La cosa più grave però sarebbero proprio questi video che l’ex assistente personale avrebbe fatto con il suo telefonino a sua insaputa. Le carte parlano di “attività personali” che sarebbero imbarazzanti e che procurerebbero senza ombra di dubbio un grave danno all’immagine pubblica di Mariah. La Azarian avrebbe fatto vedere le varie clip ai suoi amici più cari dicendo che, se fosse stata licenziata, le avrebbe usate per fare soldi.

Eppure, sempre a quanto ha messo nero su bianco la popstar, Lianna Azarian sarebbe stata profumatamente retribuita per i suoi servizi: $ 327.000 all’anno fino al 30 novembre del 2017, data del suo licenziamento. Il ricatto vero e proprio sarebbe cominciato a gennaio 2018 con la richiesta degli 8 milioni di dollari.

Ora è Mariah Carey che, come risarcimento danni, chiede alla Azarian 3 milioni di dollari, oltre al sequestro dei video incriminati. A breve ci sarà la prima udienza e, conoscendo il caratterino della popstar, sarà battaglia.

Photo credits: Facebook, FILMAGIC

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Blac Chyna: chi sta cercando di farla passare per una cattiva madre?

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Qualcuno ce l’ha sicuramente con Blac Chyna: non si sa bene chi ma quel che è certo è che la persona in questione ha tutta l’intenzione di rovinare la sua immagine a farla passare per una pessima madre. Lo scorso week end a casa della modella è arrivata la polizia perché, secondo una chiamata anonima, era ubriaca e aveva messo la vita della sua piccola Dream in pericolo.

Ore concitate, lo scorso week end, a casa di Blac Chyna dove la socialite ed ex fidanzata di Rob Kardashian vive insieme ai due figli: la polizia ha fatto irruzione in casa sua a causa di una telefonata anonima. Secondo una voce a cui ancora non è stato abbinato un nome, Blac Chyna era ubriaca e stava trascurando Dream, la figlia più piccola avuta da Robert Kardashian che ha compiuto da poco due anni. Chyna ha anche un altro figlio, King Cairo Stevenson, con l’ex fidanzato di Kylie Kardashian Tyga, disei anni.

Una volta dentro la megavilla di lei, le forze dell’ordine non l’hanno affatto trovata in “pessime condizioni”, come sosteneva l’anonimo benefattore. Anzi. Nessuno era ubriaco, era tutto a posto, Chyna si stava occupando a meraviglia della piccola Dream e con lei c’era anche il figlio maggiore e la loro bambinaia.

La notte precedente la modella aveva effettivamente litigato con un membro del suo staff per motivi di lavoro ma era stata una banale discussione come tante e i bambini non erano mai stati in pericolo. Forse è stata la concitazione di quel litigio, che magari si è sentito anche fuori la casa, ad aver fatto pensare a una situazione anomala con conseguente chiamata alla Polizia.

Una “gola profonda” vicina alla socialite ha riferito che, durante il litigio, la ragazza avrebbe gettato un drink in faccia alla star di “Love e Hip Hop” Alexis Skyy bagnandola dalla testa ai piedi: si mormora che sia lei l’ultima fiamma, finora segreta, di Rob Kardashian che infatti due giorni dopo l’episodio ha pubblicato sui social un video di Skyy a casa sua.

Il portavoce di Blac Chyna non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ma è evidente che in giro c’è qualcuno che vuole rovinarle la reputazione come madre. Chi sarà? Perché lo fa? Cosa c’è dietro? E’ forse una vendetta di Rob Kardashian a cui non è mai andato giù il fatto di essere stato mollato? La telenovela è lunga, non resta che attendere la prossima puntata.

Photo credits: Facebook.

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Blac Chyna VS Alexis Skyy: “La tua storia con Rob non durerà”

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Dopo il litigio dello scorso fine settimana che ha addirittura spinto un “anonimo” a chiamare la polizia, Blac Chyna via web rifila una stoccata alla probabile nuova fidanzata del suo ex Rob Kardashian: “E’ inutile che Alexis faccia tanto la “splendida”, tanto il suo rapporto con lui non durerà. Quindi, lei non incontrerà mai mia figlia Dream.

Nuova puntata nella saga del triangolo amoroso Blac Chyna, Rob Kardashian e Alexis Skyy. Lo scorso fine settimana le due donne hanno litigato così furiosamente che le loro urla hanno fatto pensare a un “anonimo” che Blac Chyna fosse ubriaca e stesse trascurando la figlia. Tale anonimo impiccione ha persino chiamato la polizia che si è precipitata a casa di Chyna pensando di trovare il disastro.

Ora l’ex compagna di Robert Kardashian ha intimato alla presunta rivale in amore di non avvicinarsi a sua figlia Dream quando lei è con il padre. In realtà le ha detto: “Tu mia figlia Dream non la vedrai mai!”. Questo perchè sia Chyna che Rob, quando si sono divisi, hanno stipulato un contratto in cui si obbligano a tenere i loro compagni “passeggeri” al di fuori della vita dei figli e a farglieli conoscere solo dopo che un eventuale fidanzamento abbia superato i sei mesi.

Questo perchè così i piccoli non corrano il rischio di affezionarsi a qualcuno che sparisce poi nel giro di qualche mese. “Ma tanto il loro rapporto non durerà”, ha sentenziato Blac Chyna. Per lei stanno solo giocando sui social a fare gli innamorati ma in realtà non sono nulla l’una per l’altro. Quindi, visto che in questo modo tutto procede molto in fretta, la coppia non doppierà mai la boa del mezzo anno.

E non è tutto: “Lei gli va dietro solo per comparire nel reality show di famiglia”, pare abbia detto Chyna alle amiche. “Ecco perchè mette sempre i “Like” sotto le foto che fanno le sorelle e le segue qualsiasi cosa facciano sui social”. Insomma: Alexis starebbe “lisciando” le penne delle “sorellastre” per entarea far parte del gruppo Kardashian.

Ma perchè Blac Chyna ha così il dente avvelenato nel confronti di Alexis Skyy se è stata lei stessa a lasciare Robert a sei mesi dalla nascita della loro piccola Dream? Perchè la modella dai lineamenti orientali accusa la rivale in amore di essersi messa in mezzo ai due quando ancora erano una coppia, ovvero quando ancora c’era un rapporto sentimentale.

Chissà quali saranno le prossime mosse del triangolo Chyna-Rob-Skyy: per ora lui continua a pubblicare video che lo ritraggono in compagnia di Alexis ma con un atteggiamento di semplice amicizia. Questa sfuriata di Chyna potrebbe forzare la mano alla coppia spingendola a uscire alla luce del sole.

Photo credits: Facebook

 

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Victoria Beckham: “Mi sento tagliata fuori dalla reunion delle Spice Girl”

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Victoria Beckham ha dichiarato sabato scorso al quotidiano britannico “The Guardian” di sentirsi tagliata fuori dalla reunion delle Spice Girl. “Una parte di me farà sempre parte della band”, ha confessato commossa. Ma ha deciso di non fare nemmeno un “cameo” durante il concerto londinese.

Lo ha scelto lei. Quando lo scorso novembre le Spice Girl hanno annunciato al mondo il tour di “reunion” in tutta l’Inghilterra, hanno anche spiegato ai tanti fan che purtroppo Victoria Beckham non sarebbe stata del gruppo. Perché, dopo vari tira e molla, Posh Spice aveva preso la decisione di rimanere a casa. Una scelta ponderata che la cantante-stilista non rinnega.

Eppure al quotidiano britannico “The Guardian” che l’ha intervistata sabato scorso ha riferito di sentirsi un po’ tagliata fuori dalle Spice Girl quando vede le sue ex compagne esibirsi sul palco. “In fondo, qualsiasi cosa faccia, rimarrò sempre una Spice Girl. Loro sono le mie amiche, le compagne con cui ho iniziato una meravigliosa avventura. Impossibile non sentirsi ancora del gruppo”.

Nostalgia a parte, Posh Spice non farà nemmeno un cameo durante la tappa, o le tappe, a Londra. I giornali avevano parlato di una sua probabile apparizione sul palco insieme alle altre per una sola canzone, ma la stilista si è affrettata a smentire. “Quello che faccio ora, ovvero la designer di abiti e accessori, è la mia passione e un lavoro a tempo pieno. Lo amo tantissimo, altrimenti non sarei mai riuscita a prendere una decisione come quella di non andare in tour con le mie amiche. Sono però eccitatissima perché non vedo l’ora di vederle all’opera”.

Sul fatto che lei possa cambiare idea all’ultimo minuto e presentarsi a sorpresa durante la data nella capitale britannica, Posh ha dichiarato: “Ho una famiglia a cui pensare un business da mandare avanti. Non credo che avrò le forze per farlo”.

Nonostante queste parole, i fan non disperano: potrà mai Victoria Beckham rimanere seduta al suo posto in prima fila, durante il concerto londinese, a guardare le sue compagne che cantano e ballano sul palco senza sentire il desiderio di salirci almeno un minuto per raccogliere un applauso?

Photo credits:

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Johnny Depp: “Ecco le prove che non ho mai picchiato Amber”

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Johnny Depp, che non ci sta a passare per uno che picchia le donne, da quando si è separato dalla  ex moglie Amber Heard sta facendo di tutto per provare che lui non l’ha mai toccata nemmeno con un dito anche se l’accusa è decaduta. Ora pare aver depositato documenti legali che lo confermano.

“Non ho mai picchiato Amber Heard”. Lo ripete da quando si sono lasciati Johnny Depp, a cui non dispiace passare per “bad boy” ma non certo per “picchiatore di donne”. Anche se l’accusa non è mai stata confermata in tribunale, e quindi lui è innocente fino a prova contraria, l’attore sa che una voce messa in giro è già sufficiente per condannarlo a livello mediatico.

Per questo sta impegnando tutte le sue risorse per dimostrare di non aver mai alzato un dito sulla sua ex moglie e pare esserci riuscito: ha infatti appena presentato documenti legali al giudice citando nuove prove a sua discolpa.

Non li ha però depositati in un tribunale americano ma in uno inglese: Johnny Depp infatti ha portato in causa con il britannico “The Sun”, quotidiano reo di averlo definito proprio un picchiatore di donne. La denuncia per diffamazione è in piedi da poco più di un anno.

Nell’articolo si faceva riferimento al litigio scoppiato tra Johnny Depp e Amber Heard il 21 maggio 2016 nella loro casa di Los Angeles a seguito del quale l’attrice disse che il marito le aveva lanciato sul viso un telefono cellulare e poi picchiata. A sostegno della sua tesi postava sul suo profilo social le foto delle ferite.

Una “gola profonda” vicina all’attore ha detto che questi nuovi documenti includono testimonianze cruciali: quelle di condomini che hanno incontrato la Heard all’interno del palazzo il 21 maggio senza notare assolutamente segni sul suo viso, nè di lividi nè di ferite. Anzi: uno dei testimoni è pronto a giurare davanti al giudice di non aver visto nulla del genere fino a sei giorni dopo, quando la Heard, a suo dire, avrebbe messo in piedi una sceneggiata impossibile da non notare.

In più anche i poliziotti che allora intervennero a sedare la lite misero nero su bianco di non aver notato ematomi o escoriazioni sul viso e sul corpo dell’attrice.

Non resta che scoprire come si comporterà il tribunale davanti a queste nuove prove: certo è che se le ritenesse valide non solo il quotidiano britannico dovrebbe risarcire l’attore in maniera congrua ma cambierebbe anche la posizione di Amber Heard, a cui probabilmente la gente comincerebbe a non credere più.

Photo credits: People.com.

 

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Montalbano: botta e risposta tra Zingaretti e i giornalisti sui migranti

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Piccolo “diverbio”, con toni assolutamente pacati e nessuna voglia di polemiche da ambo le parti, alla conferenza stampa della fiction più amata d’Italia, quella che vede come protagonista il commissario Montalbano, in onda dall’11 febbraio su Raiuno. Motivo del contendere: il tema della prima puntata della nuova stagione, ovvero i migranti.

Alla conferenza stampa per il lancio delle due nuove puntate inedite del Commissario  Montalbano e per i venti anni della serie tv, risale infatti al maggio 1999 la prima messa in onda su Raidue, un botta e risposta tra il protagonista Luca Zingaretti e alcuni giornalisti ha aggiunto un po’ di “pepe” all’aria di festa.

Dopo l’entrata della torta con tanto di candeline, le dichiarazioni del produttore Carlo Degli Esposti, del direttore di Rai Fiction Tinny Andreatta, del regista Alberto Sironi, la presentazione delle due nuove puntate intitolate “L’altro capo del filo” e “Un diario del ’43”, è arrivato il momento delle domande dei giornalisti.

La maggior parte ha avuto come oggetto il tema della prima puntata, ovvero il problema dei migranti, dell’accoglienza di popolazioni di culture e tradizioni diverse. Nonostante il romanzo di Andrea Camilleri sia stato scritto tre anni fa, impossibile non pensare a un parallelo tra la fiction e la cronaca, ovvero agli eventi legati alle navi Diciotti e Sea Watch, per intavolare una discussione che non fosse solo una mera esposizione di caratteristiche tecniche del telefilm peraltro già consultabili sulla cartella stampa.

Ma nessuno dei seduti dietro al grande tavolo, quello delle conferenze stampa delle grandi occasioni, ha mostrato di apprezzare. Soprattutto Luca Zingaretti, che alla domanda su cosa pensasse personalmente sul tema dei migranti ha risposto: “Ho fatto quattro anni fa un monologo sui migranti, chi è interessato se lo vada a riguardare”. E poi: “Preferisco così piuttosto che ripeterlo qui perché tanto, qualsiasi cosa dica, domani ci sparate un titolone in prima pagina”.

Ancora una volta è andato in scena l’eterno dilemma: da una parte la stampa la cui esigenza, oltre a parlare del prodotto pubblicizzato, in questo caso una fiction, senza che sembri una mera pubblicità, è quella di legarlo in qualche modo all’attualità per potergli dare una connotazione più ampia. Dall’altra gli operatori dello spettacolo che non ci stanno a vedere strumentalizzate frasi che, dette dal vivo, in un certo modo, con un certo tono, non hanno quell’eco mediatica che suscitano invece una volta impresse su carta stampata.

Questo battibecco però, lungi dallo sfociare in qualcosa di sgradevole, non ha fatto altro che “movimentare” una conferenza stampa che poteva apparire “scontata”: cosa c’è infatti di veramente nuovo in una fiction che va in onda da vent’anni con il medesimo successo, i medesimi attori, persino i medesimi membri della troupe?

Lode al Commissario Montalbano, che anche questa volta, garantito da chi ha visto in anteprima la prima puntata, promette ascolti da record.

 

Photo Credits: Velvet Gossip

 

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Strascichi di Sanremo: il meglio e il peggio secondo Eduardo Tasca

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L’influencer e giornalista di moda Eduardo Tasca, calato il sipario, è tornato a parlare degli outfit sfoggiati dai protagonisti del Festival di Sanremo. Dopo aver fatto “pelo e contropelo” ai cantanti, a finire sotto la sua “lente d’ingrandimento” sono stati gli abiti da sera della “primadonna” Virginia Raffaele e quelli dei “Claudii” Baglioni e Bisio.

“Signori: perché far vestire Claudio Bisio con completi fantastici di Etro se poi lui si “snoda” tutto per i suoi scketch e gli abiti si sciattano tutti e perdono la forma? Bisogna saperli indossare i capi. Perché non scegliere firme più “easy”? Perle ai porci”. Non ha peli sulla lingua Eduardo Tasca, l’influencer di origini partenopee ed esperto di moda a cui toccate tutto ma non la sacralità dei capi e degli eventi. Perché quei costosissimi smoking dei grandi marchi di casa nostra, maltrattati da Bisio che è stato persino investito da litri e di “pioggia” per uno scketch, non gli sono proprio andati giù.

Per lui ci sono eventi, come la kermesse canora più famosa d’Italia, che richiedono gli abiti delle grandi occasioni e il portamento adatto per indossarli al meglio. Per questo non ci è andato leggero nel giudicare i look dei conduttori, anche se, tirando le somme, i “tre moschettieri” hanno meritato la sufficienza.

“Virginia Raffaele è una bellissima donna, con un gran bel fisico. Purtroppo, Armani a parte, ha indossato creazioni che non l’hanno saputa valorizzare, non è venuta fuori la sua femminilità. Gli abiti della seconda serata su di lei hanno lasciato molto a desiderare per non parlare quelli della terza di Giambattista Valli. Non solo non le donavano affatto, ma secondo me non erano nemmeno adatti al tono della kermesse. Per una eventuale pagella suoi capi sanremesi direi nove e mezzo per quelli di Armani Privè, cinque per quelli di Schiaparelli Couture della seconda e tre e mezzo per quelli di Giambattista Valli. La finale è andata leggermente meglio ma ha tenuto l’abito nero con lo scollo e le manche velati dal tulle troppo a lungo”.

Purtroppo, Virginia Raffaele ha avuto la sfortuna di un confronto diretto, parlando di look, con la perfetta Michelle Hunziker. “Michelle è l’eleganza fatta persona, a volte anche lei ha toppato nella scelta degli abiti ma il più delle volte è sempre stata perfetta. Poi secondo me quando ha sbagliato non è stata colpa sua ma dello stylist che magari stava sperimentando un’immagine diversa”.

La conduttrice svizzera ha dalla sua una innata femminilità, una dote che si fa fatica ad acquisire. “E’ difficile far indossare qualcosa a Michelle che non faccia comunque risaltare la sua grazia, bellezza ed eleganza. Lei riesce a sdrammatizzare anche gli abiti più lussuosi perchè li porta con grande disinvoltura”.

Eduardo Tasca è stato più magnanimo con gli uomini, anche se il completo bianco di Baglioni per lui è da non ripetere mai più. “Figuriamoci, capelli bianchi, vestito bianco, sfondo nero, sembrava la vecchia pubblicità delle liquirizie Saila. Comunque, bianco a parte, Baglioni è risultato sempre elegante, composto senza essere ingessato. Se dovessi dargli un voto, per l’originalità di alcuni capi di Ermanno Scervino e per come li ha portati, gli darei 10”.

Photo credits: Facebook

 

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La Porta Rossa 2, anticipazioni e intervista a Lino Guanciale

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Torna su Raidue alle 21.20 ogni mercoledì dal 13 febbraio La Porta Rossa 2, Fiction tra il “noir” e il “paranormale” con Lino Guanciale e Gabriella Pession. Sei nuove prime serate, dodici episodi, con la regia di Carmine Elia per una serie, ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi, che sicuramente confermerà il successo della prima stagione.

L’ultimo episodio della prima stagione di La Porta Rossa si era concluso con il “fantasma” di Leonardo Cagliostro, un commissario ucciso da un superiore durante un’indagine svolta in solitaria, che diceva: “La fine non esiste”, perché, oltre la morte, c’è “La Porta Rossa”. La Porta Rossa rappresenta la via per arrivare nell’aldilà dopo essere stati in una specie di limbo, una condizione dove, a parte qualcuno, nessuno ti vede ma puoi cercare di sistemare cose inerenti alla tua vita passata e alla tua famiglia.

La seconda stagione si apre con Cagliostro che stava per varcare La Porta Rossa ma una visione agghiacciante lo fa desistere dal suo proposito: quella della sua piccola bambina, che sua moglie Anna ha dato alla luce dopo la sua morte, che corre un grave pericolo. Stavolta deve capire qualcosa di strano che riguarda il suo passato e proteggere sua figlia, che rappresenta il suo futuro.

Ma il mentore incontrato nella dimensione spirituale, Jonas, si risveglia dal coma: Cagliostro si chiede chi sia davvero quest’uomo e perché sia ritratto in una foto insieme a Stefano Rambelli, il suo assassino. Quale mistero circonda alcuni esponenti della borghesia triestina, e perché sua figlia rischia di morire anche se è ancora così piccola?

“E’ stato incredibile girare questa seconda stagione. Trieste è una città bellissima che ci ha accolto con grande affetto”, spiega Lino Guanciale, il “Cagliostro” de La Porta Rossa.

“C’è una torre incredibile che identifica la città e che, secondo me, dovrebbe poter essere visitata dai turisti perché è un meraviglioso esempio di architettura industriale. Per il momento è stata aperta per noi ma in futuro, chissà. Per me ha rappresentato anche una fobia da affrontare”.

In che senso?

“Che il regista voleva che il fantasma di Cagliostro si affacciasse dal lassù e dominasse la città, stile Batman. Inizialmente mi aveva detto: non ti preoccupare, giriamo i tuoi primi piani giù e mandiamo uno stuntman su. Poi pian piano ha cambiato: Lino, ma perché non sali di due metri che l’inquadratura è migliore. E poi: ancora un metro per piacere, tanto è poco. Alla fine sono arrivato a cinquanta metri, bellissimo ma non è che ti senti nel luogo più sicuro al mondo.

Sono state riprese difficili?

“Visto che i fantasmi escono prevalentemente di notte, sono state tutte “notturne”, cosa che inizialmente ti sballa un po’ tutto. Più che finire di girare alle tre di notte o alle otto del mattino, è stata la finta pioggia che mi ha fiaccato. Perché c’era sempre questa pioggia e io, vestito, sotto. L’uomo in ammollo. Non è proprio comodo. Ma, a fine giornata di lavoro, non potrò mai dimenticare della nostra “colazione”: io e alcuni altri del cast e della troupe andavamo alle nove del mattino a mangiare la salsiccia alla piastra con il pane caldo. Tutti quelli intorno a noi bevevano il cappuccino e mangiavano il cornetto, noi ci andavamo giù di salsiccia. Ma è stato splendido, Trieste e la Film Commission di questa zona sono state incredibilmente accoglienti”.

Sarai stato la gioia di centinaia di fan triestine

“Devo riconoscere che è molto piacevole l’affetto di fan, grandi e piccole. Continuo a essere stupito di queste reazioni. E’ bello vedere il loro entusiasmo ma per me la popolarità è uno strumento per avvicinare la gente al teatro. Nel momento in cui finisce di essere uno strumento e certe cose continui a farle per mantenere un certo livello di popolarità vuol dire che si è innescato un problema”.

Cosa ti manca di più di questi cinque mesi di lavoro per La Porta Rossa 2?

“Le persone. La routine che si era innestata. E anche il caffè. Ne bevevo litri per non addormentarmi sul set durante le riprese notturne. Mi ricordo che alle due ero in piena astinenza. Ero diventato dipendente da caffè. Cosa non mi mancherà? La pioggia e fare l’uomo in ammollo, con maglione e cappotto”.

Photo credits: Ufficio Stampa Rai

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Notte degli Oscar 2019, il red carpet: tutti i look

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Finalmente si apre il sipario: ecco la Notte degli Oscar 2019, che vede sfilare sul red carpet la Hollywood che conta per la premiazione più attesa dell’anno. Dal Dolby Theatre di Los Angeles, ecco tutti i look sfoggiati da attrici, attori ed ospiti speciali:

Quando le celebrità cercano di “ripulire” la propria immagine, perchè, come in questo caso, da cantanti si trasformano in attrici, diventano noiose. Dov’è quella Lady Gaga che indossava abiti di carne, oppure che entrava direttamente in teatro all’interno di un uovo portato in spalla da umili servitori? Questo outfit di straordinario, ha due cose: che è di Alexander McQueen ed è accessoriato dlala collana, che è la stessa indossata da Audrey Hepburn per promuovere “Colazione da Tiffany”. Peccato per i capelli platino di lei, poco adatti a una creazione del genere,.

Quanto è difficile apparire strepitose sul red carpet quando non si è una taglia 40? Ma Octavia Spencer ha scelto un colore non “banale”, un blu scuro ma non troppo, un modello che non voleva nasconderne le forme ma esaltarne i punti di forza, come il decolletè. Il risultato è stato più che soddisfacente.

Come apparire fantastiche con qualche piccolo accorgimento anche se non si è Claudia Schiffer: un abito strapless drappeggiato con un ampio spacco, strascico e classiche dcolletè a punta. Regina King in Oscar De La Renta ha fatto bene i compiti a casa.

Non ha certo avuto paura delle malelingue della “fashion police” Linda Cardellini, attrice nel cast di Green Book con Viggo Mortensen, che ha scelto un outfit pieno di balze, rouches, volant. Il tutto tenuto ben stretto in vita da, tanto per cambiare, un bel fiocco. Perlomeno ha catalizzato l’attenzione dei fotografi, che l’hanno immortalata lungo tutto il red carpet.

La messicana Yalitza Aparicio è stata particolarmente audace: l’abito monospalla di Rodarte tempestato di micropaillettes verde acqua non è proprio un capo facile da sfoggiare su un red carpet. In più il modello, tagliato in vita, non slancia sicuramente la silhouette. A lei però piaceva moltissimo, e si vedeva. Si sentiva bella e, nonostante la scelta, lo era.

Michelle Yeoh, sempre molto sexy, ha scelto un abito del grande Elie Saab dai volumi interessanti e dai dettagli metallici. Rispetto però ai classici drappeggiati che ha indossato in passato, questa creazione dallo strascico color carne l’ha fatta sembrare particolarmente “rigida” e ingessata.

Emilia Clarke in Balmain ha “giocato facile”, con un capo color lavanda dai tanti drappeggi, perfetti per dare movimento a un fisico esile e longilineo come il suo. Nulla di nuovo sotto il sole di Los Angeles, beninteso, ma per una passerella così importate certe volte non osare è meglio che “toppare”.

Trudie Styler ha scelto un’abito particolarmente sexy: per lei è insolito, visto che ha sempre puntato più sul design che sulla sensualità dei suoi outfit. Comunque il vestito bianco con inserto lucente sul bustino e spacco esagerato fanno presupporre un finale serata “tantrico” in compagnia, ovviamente, del marito Sting. Peccato per le scarpe: troppo alte, troppo plateau, troppo “cubista”.

Billy Porter, attore teatrale molto famoso negli Stati Uniti, re di Broadway, ha scelto una creazione del giovane Christian Siriano che sicuramente farà discutere. Ma, in fondo, perchè? Il modello è fantastico, la gonna ha volumi incantevoli, la “giacca” dello “smoking” avvitata e proporzionata. E a lui questo capo sta benissimo.

Tre dee dell’Olimpo, tre donne che sapevano bene come si sarebbero dovute prersentare all’evento più “glam” dell’anno. Strepitosa Elaine Welteroth, con un abito verde acqua tempestato di pailettes allungato senza spalline a con fiocco di raso in vita. Incredibile la pettinatura, voluminosa ma composta.

La “curvy” Ashley Graham ha letteralmente stregato il pubblico con il suo strapless nero a sirena aderentissimo di Zac Posen. Ha mostrato al mondo come una donna formosa possa essere fashion, elegante, sensuale e persino simpatica.

Incredibilmente “glam” anche Maria Menounos, “accesa” da un abito giallo generalmente difficile da portare. Ma lei non ha avuto paura di osare e ha centrato gli obiettivi: non passare inosservata e non finire nella lista delle “peggio vestite”.

Un abito di Carolina Herrera si vede, sempre. Certo che tutto d’oro, con strascico d’oro, particolare mantella d’oro, indosso a una diva dalla pelle chiara e dai capelli biondi, fa tanto”papessa” o “Regina Elisabetta”. In questo caso, elegantissimo “Ferrero Rocher”. Perchè, nonostante tutto, si lascia apprezzare, e parecchio.

Un Valentino si riconosce da lontano. Questo di Gemma Chan, una splendida corolla rosa dai tanti petali, ovvero balze, dal volume esagerato, non ha fatto eccezione. Elegante, brioso, romantico.

Incredibile Gianbattista Valli, creatore di questa meraviglia che difficilmente potrebbe piacere a una patita di “minimal style”. Peggio per lei, perchè Kacey Musgraves, con un modello di tulle rosa confetto a balze, più ricco di una bomboniera, ha dato soddifazione ha chi ritiene ancora che una donna, per essere bellissima, debba indossare un abito da principessa.

Sarà anche un Dior d’alta moda, ma non ha certo reso giustizia a uno splendore di donna come Charlize Theron. Accollato, talmente dritto da eliminarle il punto vita e farle addirittura apparire una “pancetta” che non ha, è riuscito a spegnere tutta la sua sensualità. Le perle, poi, hanno dato il colpo di grazia.

Coppe sì, spalline no. Il bustino dell’abito di Amy Adams sfidava la forza di gravità sostenendo senza schiacciare. Peccato per il colore che certo non esaltava il colore della sua pelle.

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Oscar 2019 Fashion Police: le meglio e le peggio vestite sul red carpet

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E’ inevitabile: passata la sbornia delle statuette, si torna a parlare degli abiti del red carpet stilando subito dopo la classifica delle meglio e le peggio vestite degli Oscar 2019. Quest’anno tanto colore e pochissimo nero, segno che il #MeToo ormai è acqua passata.

Quanti bei colori quest’anno sulla passerella degli Oscar 2019! Tanto rosa, verde acqua, rosso, giallo, lilla, oro e argento come se piovesse. Poche hanno scelti di vestire il nero, “non colore” che invece ha dominato lo scorso anno per solidarietà con il movimento #MeToo.

Tante hanno osato e hanno vito, molte di più hanno osato e hanno fatto “male male male”. Visto che in gerene si danno prima le belle notizie e poi le brutte, cominciamo la temuta “fashion police” dalle più belle, eleganti, glamorous.

Standing ovation per Helen Mirren, con un abito di tulle di seta dai colori “acidi”, rosa lo strato più esterno, aracio quello immediatamente sotto. Aderente il busto e le maniche, plissettata la gonna lunga con cui l’attrice ha giocato davanti ai fotografi. Un outfit moderno che non stonava indosso a una donna che non ha più trent’anni. “Sono un’anziana signora inglese”, ha scherzato lei con i fan. No, sei sempre la regina. Del grande schermo e del buon gusto.

Molto bene anche Jennifer Lopez, in Tom Ford ricoperto di miccrospecchietti, anche se la diva ci ha abituato a ben altre mise. Rispetto al solito infatti quest’abito è sembrato troppo accollato e troppo poco trasparente. Perfetti invece trucco e capelli.

Lo Zac Posen di Ashley Graham è stato uno dei pochi abiti neri comparsi sul red carpet: aderentissimo, senza spalline, con balza in fondo effetto sirena ha dato giustizia alle forme generose della diva, bellissima con i capelli raccolti in un romantico chignon.

“Pink Nightmare”. Incubo rosa, è stato definito l’abito di Linda Cardellini dalla critica statunitense. E’ come se una bomboniera le fosse esplosa in faccia, hanno scritto. Americani. Come si fa a non capire la differenza tra un abito fatto per andare al ballo della scuola da una creazione di Schiaparelli che è un miracolo di sartoria e romanticismo?

Come il Giambattista Valli di Kacey Musgraves, in tulle rosa confetto con fiocco di strass in vita. “Pink-loofah”, ovvero “troppo rosa”, hanno scritto le malelingue. Il problema è che non tutte possono indossare le balze, oppure le rouche e i volant. E anche che non tutti gli stilisti le sanno adoperare senza che la loro creazione sembri una meringa. Ma gli italiani sì. Gli altri se ne facciano una ragione.

Un’altra conferma di come la tradizione sartoriale italiana sappia domare i volumi, è il Valentino Haute Couture, sempre rosa ma stavolta bubble, di Gemma Chang: una piccola corolla di petali sotto il viso su una serie di balze attaccate una all’altra per una forma trapezoidale incredibile. Moderno e romantico. Perfetto

Tra le “senza infamia e senza lode” si sono piazzate Glenn Close, in “all gold” di Carolina Herrera, Angela Basset in Reem Acra monospalla con fiocco enorme, Jennifer Hudson in Elie Saab Coutoure un pò grande sul seno per la sua taglia, Brie Larson in Celine, Emma Stone in Louis Vuitton con manichine effetto “Ufo Robot”, Rachel Weisz in Givenchy Couture.

E ora passiamo alle note dolenti degli Oscar 2019: chi ha deluso le aspettative delle fashion victims? Sicuramente Charlize Theron, il cui look, nel suo insieme, la invecchiava di dieci anni: caschetto nero, abito di Dior Couture accollato, maniche a piccolo sbuffo, dritto fino in fondo. Non le stava affatto bene, sembrava priva di punto vita e con un accenno di pancetta. Le perle sopra al vestito, poi, hanno fatto proprio l’effetto “Signorina Felicita”. Ridateci la Charlize di “J’Adore”!

Lady Gaga è stata l’esempio di come non sempre un abito stupendo sia perfetto per tutte: perchè l’Alexander McQueen nero sarebbe stato benissimo indosso a Jennifer Gardner. Ma a lei, piccolina, con i capelli platino, le sopracciglia nere, il portamento non certo regale, non le donava affatto. Ma perchè non rimane Lady Gaga l’eccentrica, quella che amava stupire? Perchè si vuole trasformare in Nicole Kidman? Non ne ha la classe, lo stile, l’allure.

Amy Adams invece è stata l’esempio di come, non osando, si rischia di apparire banali. Il suo abito, che gli americani hanno giudicato “senza tempo”, è un modello visto e rivisto, dal colore poco in amornia con la tonalità della sua pelle. Poteva decisamente sfruttare meglio questa occasione.

Photo Credits: Facebook Oscar 2019, Twitter, Instagram

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Barbra Streisand: superospite sul palco degli Oscar 2019

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Standing ovation per l’attrice e cantante Barbra Streisand che è salita sul palco degli Academy Awards per annunciare la categoria “Miglior Attore Protagonista”. In total black ma luccicante, ha dimostrato come una donna possa passare indenne attraverso gli anni restando sempre sè stessa.

Sopresa, durante la cerimonia degli Oscar 2019, sul palco degli Academy Awards: con passo lento ma deciso, il suo solito sorriso tra il divertito e il beffardo, è salita Barbra Streisand per annunciare la categoria più attesa insieme a quella per miglior film: miglior attore protagonista.

Tailleur pantaloni nero, giacca scivolata, top con dettagli lucenti e basco in testa sulle ventitrè, nonostante siano passati quasi cinquant’anni sembrava ancora la “disastrosa” studentessa di “Ma papà ti manda sola”.

Inevitabile, al suo ingresso, la standing ovation, con attori quali la messicana Yaliza Aparicio, alla sua prima nomination agli Oscar, impegnata a “spellarsi le mani” pur di far arrivare il suo applauso alla divina Barbra Streisand.

Incredibile il suo aspetto fisico, che sembrava non essere stato assolutamente scalfito dal tempo che passa: sarà per questo che gli americani, nelle loro rubriche pettegole, affiancano una foto di lei trent’anni fa e una di oggi con la scritta: good genes or good docs? Ovvero, buoni geni o bravi dottori? Chiarissimo il riferimento al chirurgo plastico, di cui evidentemente lei non ha mai avuto bisogno.

Photo credits: Velvet Mag

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Julia Roberts, meravigliosa “Pretty Woman” agli Oscar

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Luminosa e bellissima nel suo abito monospalla fuchsia, Julia Roberts ha guadagnato il palco degli Academy Awards per annunciare la categoria “Miglior Film”. Il pubblico ha apprezzato la freschezza di quest’attrice che nel corso degli anni non ha mai stravolto la propria personalità per lo showbiz.

Con passo elegante, la gonna dell’abito che accarezzava le gambe, Julia Roberts è salita sul palco degli Oscar 2019 per annunciare la categoria del “Miglior Film”, andato poi a “Green Book. Suo anche il compito di chiudere ufficialmente la serata.

Chi l’ha apprezzata nelle sua classiche “mise” scure, non ha potuto non notare quanto luminosa fosse con indosso l’abito monospalla rosa fuchsia con gonna frusciante. Particolarmente azzeccata la pettinatura, con i capelli sciolti e lasciati morbidi da una parte sola.  Lunghi gli orecchini, l’unico gioiello che si è concessa.

Julia Roberts, dopo aver annunciato il vincitore, non solo ha baciato il regista Peter Farrelly, ma anche tutto il cast, da Viggo Mortensen a Mahershala Ali e Linda Cardellini. Prima di salutare gli spettatori, ha voluto mandare un pensiero speciale ai suoi figli che la seguivano da casa.

Così colorata e gentile, ha affascinato il popolo del web che è stato concorde nel definirla “amazing”. In barba a tutti quei giornali di gossip che rivelano quanto l’attrice, nella vita reale, avrebbe un gran brutto caratteraccio.

Photo credits: Velvet Mag

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Il Nome della Rosa: John Turturro è Guglielmo Da Baskerville

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Il romanzo di Umberto Eco Il Nome della Rosa, best seller mondiale, dopo essere già diventato un film di successo diretto da Jean-Jaques Annaud con un impareggiabile Sean Connery, è diventato un telefilm in onda da lunedì 4 marzo su Raiuno per quattro grandi prime serate. Una coproduzione internazionale che vede tra i suoi protagonisti l’attore americano di origini italiane John Turturro, Rupert Everett, Damian Hardung, Fabrizio Bentivoglio, Greta Scarano e Roberto Herlitzka.

Ci hanno creduto in tanti in questa coproduzione internazionale tra Italia e Germania: infatti gli otto episodi tratti dal best seller mondiale di Umberto Eco Il Nome della Rosa sono stati venduti negli Stati Uniti, Francia, Sudamerica, Germania. L’inglese BBC per la prima volta, da trent’anni a questa parte, la trasmetterà in prima serata. Segno che c’è grande fiducia per questo prodotto che vede la regia di Giacomo Battiato e un cast stellare.

John Turturro sarà Guglielmo Da Baskerville, Damian Hardung il giovane Adso, Rupert Everett l’inquisitore Bernardo Gui, Alessio Boni il frate francescano rinnegato Dolcini. E poi Greta Scarano, Fabrizio Bentivoglio, Stefano Fresi, Michael Emmerson, James Cosmo, Richard Sammel, l’americano protagonista di tante serie tv made in Usa tra cui “Lost” Sebastian Koch.

Quattro grandi prime serate a partire da lunedì 4 marzo che vedono le gesta del monaco francescano inglese, Guglielmo Da Baskerville appunto, scelto per mediare la “Disputa” nell’incontro tra la delegazione di Papa Giovanni XXII e quella dei dotti francescani accusati di voler destituire il potere temporale della Chiesa. L’arguto uomo di fede dovrà vedersela anche con vari delitti, per la cui soluzione si avvarrà di un approccio scientifico e del metodo deduttivo anche quando tutto sembrerà frutto di forze sovrannaturali.

“Ringrazio il regista Giacomo Battiato per avermi scelto per questo ruolo splendido ma anche per essersi reso conto che io, in fondo, sono un uomo inglese. In me c’è una grande parte inglese e ci voleva un italiano per scoprirla”, ha detto Turturro durante la presentazione ufficiale della serie tv. “All’inizio sono stato colpito dall’idea di interpretare questo personaggio, poi ho letto il libro e l’ho trovato fantastico, il racconto di un mondo che ha degli elementi estremamente attuali, ancora oggi pertinenti a quelli che sono i temi moderni. Ho capito quindi che grande privilegio era dare corpo al brillante e intelligente monaco francescano e che opportunità fosse scoprire questo mondo tutto nuovo, quello del medioevo ai tempi di Guglielmo Da Baskerville”.

L’attore è sembrato molto colpito dal livello dei suoi compagni di set. E’ stata una grande esperienza lavorare  con questo cast, attori italiani bravissimi e preparati. Sono stati bravi anche perché non è facile recitare con quella spontaneità in una lingua che non è la tua, l’inglese. Ci sono stati dialoghi particolarmente impegnativi, complicati, che hanno rappresentato una sfida. So cosa significa recitare in un’altra lingua e sono rimasto toccato e commosso dalla riuscita della grandiosità di questo progetto”.

Tra i tanti, è stato Roberto Herlitzka a suscitare in John Turturro una vera ammirazione: nonostante infatti l’attore italiano non parli una parola d’inglese, durante i loro dialoghi è stato talmente convincente da fargli pensare che, se non avesse saputo nulla di lui, lo avrebbe scambiato per un attore di madrelingua. “Non solo io, anche gli altri attori stranieri gli si rivolgevano in inglese pensando che fosse inglese. Non solo Roberto quando diceva le sue battute in inglese era chiaro, comprensibile e in grado di essere perfettamente capito, ma era persino ironico. Una volta abbiamo fatto una prova nel mio camerino scambiandoci le battute e sono rimasto letteralmente a bocca aperta perché per lui ogni frase era una grande sfida”.

Nonostante il ruolo, non ha mai visto il film di Jean-Jaques Annaud. “Non ho visto il film originale, quello con Sean Connery, non perché non ami Sean Connery ma perché, avendo avuto da ragazzino a casa una bambola con le fattezze di Sean Connery nei panni di James Bond, ho pensato che non sarebbe stato utile vedere quel film interpretato da lui. Per me Sean Connery non è Guglielmo Da Baskerville, ma l’agente segreto di Sua Maestà 007”.

John Turturro non solo è il protagonista di Il Nome della Rosa ma ne è anche sceneggiatore, insieme allo stesso Battiato, ad Andrea Porporati e a Nigel Williams, e produttore esecutivo. “Quello a cui tenevo di più in questo progetto era inserire quanto più “Umberto Eco” possibile all’interno della sceneggiatura. Oltre a metterci del mio, per quanto riguarda il personaggio intendo, non doveva essere trascurato l’aspetto della filosofia, della religione, della scienza, elementi che sono molto interessanti all’interno del libro. Tanto più Umberto Eco si metteva nella sceneggiatura, quanto più questa serie sarebbe venuta fuori”.

Photo Credits: Ufficio Stampa Rai

 

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Kylie Jenner: “Travis mi ha tradito!”. Ma lui nega

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Dramma in casa Jenner-Scott: la bella Kylie ha strillato ai quattro venti di avere le prove di un tradimento del suo compagno, il cantante e rapper Travis Scott, padre di sua figlia Stormi. Lui , tramite il suo ufficio stampa, ha prontamente smentito, annullando un concerto e precipitandosi a casa per cercare di calmare la sua dolce fidanzata. Ci riuscirà? Kylie ha davvero in mano carte che “scottano”? Oppure è solo un espediente per rinvigorire gli ascolti del loro reality show “Al Passo con i Kardashian”?.

Onta e tradimento: Travis Scott, dice la sua compagnia Kylie Jenner, sorella di Kim Kardashian & c., mi ha messo le corna. Ha barato, mi ha mentito, e io ho le prove. Il web si scatena contro il rapper che, per tentare di placare i bollori di Kylie e calmare le acque, ha annullato una tappa del suo tour “AstroWorld, quella di Buffalo, per farle una sorpresa e tornare a casa da lei e dalla loro piccola Stormi a Los Angeles. Lui sa che, se anche solo “ritenuto” colpevole, i tanti fan della compagna inizierebbero a boicottare ogni sua iniziativa creandogli un danno di immagine e anche economico.

In realtà il motivo ufficiale della cancellazione della data del tour è stato che Travis aveva un malanno, ma in realtà si è precipitato nella città degli angeli, dove abitano, perché vuole far rientrare il presunto scandalo. Anche i suoi avvocati e il suo ufficio stampa si sono affrettati a smentire il fattaccio. Kylie però è sicurissima di quello che dice e ha detto che presto sbatterà in faccia al suo fedifrago ragazzo tutte le prove raccolte.

Non  stata una bella settimana per Kylie: ha infatti perso la sua migliore amica, che ospitava nella sua bella casa, perché lei, la ventunenne, Jordyn Woods, è stata beccata a baciarsi con Tristan Thompson, il fidanzato di Khloe Kardashian, sua sorella. La ragazza è stata cacciata via e non si potrà più avvicinare alle persone della famiglia.

Ma perché tutte si vogliono “inguaiare” con i compagni delle Kardashian? Non esistono altri ragazzi disponibili? Una cosa è certa: quando un uomo diventa il fidanzato di una delle KJ, ovvero le Kardashian-Jenner, le sue quotazioni salgono e agli occhi delle altre donne diventa irresistibile. Anche se è un insignificante ragazzotto.

Photo credits: Instagram, Facebook


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Khloe Kardashian: Jordyn bandita dal clan e additata come “rovinafamiglie”

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E’ ormai una saga quella che vede Khloe Kardashian tradita dal compagno Tristan, e padre di sua figlia True, con Jordyn, la migliore amica della sorellina Kylie. La ventunenne Jordyn Woods è stata bandita dalla famiglia, non potrà più avvicinarsi a tutte le sorelle né fare parte dello show “Al passo con i Kardashian”. Ha dovuto lasciare l’appartamento di Kylie, con cui conviveva, e, via Twitter, è stata accusata da Khloe di essere una rovinafamiglie, una serpe in seno. E l’affare si ingrossa.

Ha del torbido questa storia che vede i protagonisti appartenere tutti al giro della famiglia Kardashian-Jenner. Mamma Kris Jenner è dispiaciuta perché la sua Khloe ha lasciato il compagno fedifrago Tristan Thompson, che ha baciato il week end successivo a San Valentino la ventunenne Jordyn Woods, modella curgy, ma, sotto sotto, è felice perché questo tradimento alla luce del sole ha fatto tornare alle stelle gli ascolti del loro reality show “Al passo con Kardashian”. Tanto Tristan le stava già antipatico da quando aveva tradito Khloe con due ragazze contemporaneamente.

Ecco i nuovi sviluppi: Jordyn non ci sta a essere additata come una che va con i mariti della altre e va a discolparsi in un programma, seguitissimo, condotto dalla sua amica, anzi, la chiama “zia”, Jada Pinkett Smith, che si intitola “Red Table Talk”. Uno show in diretta facebook parecchio “piccante” che parla un po’ di tutto quanto fa chiacchierare gli americani. “Vado da zia Jada perché almeno lì non mi sento giudicata in partenza”, ha detto la ragazza in lacrime, “invece gli altri mi guardano come se avessi la lettera scarlatta tatuata sulla maglietta”.

A Jada, Jordin ha detto che ha sbagliato ad andare alla festa di Tristan Thompson e a bere più del solito ma tra loro non c’è stato nessun coinvolgimento passionale, solo un innocente bacio sulle labbra per darsi la buonanotte. Quindi niente strusciamenti o cose simili. Mentre parlava, Khloe, che stava seguendo la trasmissione, ha twittato il seguente messaggio: “Perché stai mentendo Jordyn Woods? Se vuoi provare a salvarti rendendo pubblico quanto successo, invece di chiamarmi privatamente per prima e scusarti, almeno sii onesta on la tua versione. Per la cronaca, la ragione per cui la mia famiglia si è sfasciata sei tu”.

“Tristan è colpevole nello stesso modo, ma è il padre di mia figlia. Non importa cosa lui mi faccia, io non lo farò a mia figlia. Lui sta cercando di risolvere e affrontare la situazione privatamente. Se dovesse mentire in pubblico anche lui come Jordyn con delle teorie fantasiose, allora risponderei pubblicamente anche a lui”.

Le fonti ufficiali confermano: questa volta Khloe ha proprio mollato Tristan perché ormai lo ritiene un traditore seriale. Certo che, considerando che lui ha tradito la sua compagna incinta di otto mesi con Khloe, la social-star doveva pensarci prima al fatto che si metteva in casa un ragazzo dalle “corna” facili.

Photo credits: New York Times, Capitalfm, Tmz, Metro, MarieClaire

 

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Kardashian Thompson Woods, il triangolo amoroso si fa ancora più torbido

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Spuntano nuove indiscrezioni sul tradimento di Khloe Kardashian a opera del suo compagno Tristan Thompson: la storia con Jordyn durerebbe da settimane, altro che bacio sulle labbra privo di ogni coinvolgimento passionale dato da sbronzi alla fine di una festa. L’ex migliore amica di Kylie Jenner rischia anche di venire trascinata in tribunale dalla “famiglia” per la violazione del contratto di segretezza stipulato da Jordyn anni fa.
“Lo giuro, è stato un bacio sulle labbra e basta, senza coinvolgimento passionale. Per dimostrarlo sono disposta anche a sottopormi alla macchina della verità”. Così si è difesa Jordyn Woods nella trasmissione di Jada Pinkett Smith “Red Table Talk” subito dopo lo scandalo del tradimento di Khloe Kardashian da parte di Tristan Thompson, il suo compagno, e della stessa Jordyn. Lei, la ragazza che i Kardashian hanno accolto come una persona di famiglia, tanto che viveva sotto lo stesso tetto di Kylie Jenner e appariva spesso nel loro reality show “Al passo con i Kardashian”.
Ora hanno iniziato a girare in quel di Los Angeles voci insistenti sul fatto che i due avessero una relazione clandestina da mesi. Perlomeno quattro. Per questo si sono visti il week end successivo a San Valentino: non potevano festeggiare il giorno degli innamorati insieme perché Tristan lo passava con Khloe Kardashian e la piccola True, e allora si sono ritagliati un po’ di spazio il week end dopo. “Altro che un bacio occasionale. I due si frequentano assiduamente da Halloween”, ha spifferato una fonte vicina ai Kardashian che ha voluto rimanere anonima. “Poi lo sanno tutti che Tristan è “trash”, volgare, e che non saprebbe tenerlo nei pantaloni neanche se si mettesse una cintura di castità”.
Insomma: la propensione del compagno di Khloe per “il salto della cavallina” sarebbe nota a tutti, anche alla stessa fidanzata che già lo ha beccato con due donne e già lo ha perdonato una volta. Ma non ce ne sarà una seconda: contrariamente a quanto scritto su Twitter, ora Khloe non considererebbe più Jordyn Woods la causa della rovina della sua famiglia ma proprio il campione di basket Tristan.
Questo il suo nuovo post su Twitter: “E’ stata una settimana terribile e so che tutti siete stanchi di sentirne parlare, così come lo sono io. Ma sono una giostra di emozioni e ho detto cose che non avrei dovuto dire. Onestamente, Tristan mi ha tradita e umiliata ma non è stato quello all’inizio lo shock. E’ stato più difficile e doloroso essere stata ferita da qualcuno che mi era così vicino come Jordyn. Qualcuno che amo e che ho trattato come una sorellina. Ma Jordyn non deve essere biasimata per aver rovinato la mia famiglia. E’ stata tutta colpa di Tristan”.
La ventunenne Jordyn, oltre alla gogna mediatica, rischia una bella causa: i legali dei Kardashian, infatti, fanno firmare un contratto di segretezza e riservatezza a tutti coloro che si avvicinano a ogni membro della famiglia. Amici, fidanzati, collaboratori: ognuno è a rischio di una penale milionaria se spiffera ai quattro venti i segreti di casa. Jordyn lo ha fatto da Jada Pinkett, e ora potrebbe subirne le conseguenze.
Photo Credits: Yahoo News, Pagesix, Eonline, Radaronline

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